A.G.A., 1927
Marchio della ditta A.G.A.: è dato a stencil sui giocattoli in legno ed è stampato sulla carta intestata. L’ultimo documento conosciuto della A.G.A. è del 1948, ed ancora vi è questo marchio.
Alcuni documenti d’archivio, risalenti al 1927, sciolgono la sigla A.G.A. in “Accomandita Giocattoli e Affini Succ. G. Zanoni & C.”, mentre nelle Memorie del Tessaroli essa viene sciolta in “Accomandita Giocattoli Anonima”. Nel 1955, in un articolo apparso sulla Rivista del giocattolo, diventa “Azionaria Giocattoli e Affini”.
La A.G.A. viene fondata nel 1927 e di certo si sa che nel 1936 un incendio distrugge gran parte dello stabilimento cannetese, immediatamente ricostruito. Riprendendo la propria attività, essa apre una nuova fabbrica, in aggiunta a quella di Canneto, nella vicina Acquanegra sul Chiese. Gli unici documenti conosciuti sulla sua produzione sono due grandi fogli, in leggera carta velina – che pare venissero utilizzati per avvolgervi giocattoli e bambole nelle loro scatole e, in questo modo, pubblicizzare la produzione – risalenti al Ventennio fascista, che recano il disegno e la descrizione della produzione A.G.A. di quegli anni. Sappiamo quindi che essa produce, oltre alle bambole ed ai cavalli a dondolo in cartapesta, automobili a pedali, littorine, autocarri, pianoforti verniciati in radica o laccati – riconoscibili dal disegno di una lira posta sul fronte simile a quello visto nella produzione GILZ – camere da letto e da pranzo, cucine futuriste, armadi, carrozzelle, culle, seggiolini, monopattini, tavolini da tè Ballilla, teatri, carriole, carretti rovesciabili.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la ditta prosegue la sua attività producendo articoli casalinghi, ma anche tale fabbricazione deve interrompersi per la chiusura dell’azienda mentre i suoi locali vengono requisiti e adibiti a magazzino di materiale bellico.
Terminato il conflitto, l’azienda riprende e sviluppa la propria attività, varcando con i propri prodotti anche i confini nazionali.
La vasta gamma dei giocattoli prodotti spazia quindi dalle bambole più economiche a quelle di lusso, dai cavalli a dondolo, alle chitarre, ai pianoforti, alle lavagne, ai biliardini, agli arredi in miniatura per le bambole: camere da letto, sale da pranzo, cucine. Il successo e la diffusione dei prodotti A.G.A. è tale che, nel 1955, sulla Rivista del giocattolo si legge: “La A.G.A. arrivata ad una posizione di grande prestigio tra le maggiori ditte del ramo, ha dunque raggiunto le mete verso le quali si diressero i fondatori della Accomandita del 1927, ed i suoi dirigenti possono con legittima soddisfazione vantarsi di aver contribuito con la loro intelligente ed infaticabile opera alla realizzazione di un complesso industriale ammirevole”. Nessuno avrebbe certamente supposto che, di lì a pochi mesi, questa azienda sarebbe stata messa in liquidazione per essere poi assorbita dalla Furga che la chiuse nel 1956.